di Paola Pierotti
Kaaja, la proptech con oltre 250mila iscritti e decine di aste realizzate, ha annunciato la notarizzazione di tutte le proprietà su blockchain: ogni immobile sarà associato a una identità digitale, per la quale la blockchain garantirà velocità di fruizione, sicurezza e trasparenza. Tutti gli utenti potranno verificare autenticità e tracciabilità delle informazioni online, così come la consultazione delle offerte, dell' aggiudicazione degli immobili e degli atti preliminari di vendita.
La società lanciata nel 2021 da Dario Cardile e Paolo Castelletti offre servizi per proprietari, venditori e agenzie immobiliari, e permette di vendere e comprare immobili attraverso aste private, interamente digitali. La piattaforma è dedicata specificatamente al settore residenziale.
Velocità, sicurezza e trasparenza sono le parole chiave. Il processo è innovativo e si affida alle migliori tecnologie, integrate con la competenza di agenti qualificati: la formula spinge sul digitale, ma la componente fisica rimane una costante.
Sulla scorta della loro esperienza sul mercato Usa, Cardile e Castelletti hanno messo a punto un modello che cerca di intercettare una fetta di mercato nel quale ad oggi si stimano 800mila transazioni l'anno.
«Entro 18 mesi - dicono i due fondatori - ci aspettiamo di superare il milione di iscritti. Questo è il nuovo corso del real estate e riscontriamo interesse in tutti gli attori della filiera». Concretamente l' innovazione cosa significa? Ad ogni immobile viene associata un' identità digitale, all' interno della quale la blockchain stessa garantisce velocità di fruizione, sicurezza e trasparenza. Online ci sono tutti i dati: dai costi dell' immobile, ordinari e straordinari, alle valutazioni dei prezzi, alle imposte di registro, alle spese per il rogito, alle opzioni possibili qualora si voglia acquistare un bene come investimento, da riaffittare.
Al momento sulla piattaforma ci sono un' ottantina di offerte, soprattutto nei mercati più dinamici e competitivi come quelli delle città di Milano, Torino, Firenze, Roma, in Toscana e Sicilia.
Con Kaaja l' immobiliare incontra l' innovazione digitale e la semplificazione del processo finisce per essere vincente anche in termini di customer experience: informazioni corrette, prezzi certi, nessuna sorpresa e focus sul cliente. «Quando una proprietà viene messa in vendita, tutti i documenti vengono pubblicati, senza margine di sorprese nel momento del rogito - spiegano i due fondatori - il governo italiano non ha ancora dato un valore legale a quanto viene registrato su blockchain, ma la tecnologia garantisce la piena sicurezza delle informazioni condivise ed è una certificazione».
La proptech made in Italy segue tutto il processo fino alla registrazione del preliminare, «senza essere dei notai - precisano i soci - in 72 ora arriva il certificato. E gli agenti immobiliari si evitano le code all' agenzia delle entrate». Grazie a un accordo siglato con quest' ultima.
Guardando al futuro, Kaaja non esclude «che i database della proptech possano aiutare a registrare, monitorare e trasferire titoli, atti di proprietà, privilegi con la garanzia che tutti i dati siano accurati e verificabili». La blockchain non come strumento di marketing ma come servizio a clienti reali, teso a migliorare l' esperienza e puntando su efficienza e sicurezza.